Intermediazione immobiliare

Apiwork, agende comuni e notifiche automatiche

Interfaccia semplice, schede indicizzate e informazioni tradotte nella lingua dei clienti (internazionali)

di Adriano Lovera

(exclusive-design - stock.adobe.com)

2' di lettura

Per adesso gioca il ruolo di outsider, tra i software per gli agenti immobiliari. Ma punta a crescere rapidamente, addirittura con il raddoppio dei clienti ogni semestre. Si tratta di Apiwork Italia, società fornitrice del gestionale Apimo, una startup per il nostro mercato, mentre la casa madre francese è già attiva da oltre dieci anni e vanta due sedi, a Cannes e Parigi, più quelle in Belgio, Lussemburgo e Tunisia.

«Nel nostro Paese – ha raccontato il direttore per l’Italia Alberto Guglielmi, 50 anni, da sempre nel settore dell’intermediazione immobiliare – disponiamo di una sede tecnica a Ventimiglia, una commerciale a Milano e stiamo già valutando di aprire un ufficio a Roma». Oggi, nel nostro Paese, Apiwork ha uno staff di 11 persone e vanta almeno 120 agenzie immobiliari clienti. «Fra di loro – ha aggiunto Guglielmi – c’è un po’ di tutto, sia indipendenti, sia appartenenti a reti internazionali come Barnes o John Taylor. L’obiettivo è aumentare in fretta e puntiamo alla cifra di 230-240 entro la fine dell’anno».

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Le caratteristiche con cui la startup vuole aggredire il mercato sono la semplicità nell’utilizzo, la completezza dell’offerta e la forte propensione alla clientela estera, che si sposa particolarmente per la fascia di immobili di lusso.

L’interfaccia è semplice, le schede degli immobili si infilano in un “carrello” simile a quello di Amazon prima di essere inviati al cliente, mentre aggiornamenti e notifiche, ad esempio il cambio di prezzo, vengono visualizzati come i post di un social network. Un aspetto, questo, che cattura specialmente gli agenti più restii alle tecnologie. Ogni annuncio può essere pubblicato all’istante sui principali portali italiani e su più altri 300 internazionali, così da avere la maggior visibilità possibile. Sia le schede relative al singolo immobile sia l’intera interfaccia, vengono tradotte in automatico nella lingua del potenziale cliente finale cui inviare l’offerta.
Non ultimo, c’è il fattore prezzo. «Già con l’abbonamento base, includiamo tanti servizi accessori ormai indispensabili, come le visite virtuali che invece in tante piattaforme è a pagamento» ha aggiunto Guglielmi. Pur non essendo obbligatorio, la struttura del sistema è perfetta per quegli agenti disposti a lavorare in modalità di collaborazione tra colleghi, metodo che fatica ancora a diffondersi in Italia, mentre in Francia è largamente usato. «Sulla collaborazione, a differenza di altri portali e software, siamo chiari: chi accetta la soluzione, deve condividere tutto il proprio portafoglio. Non può selezionare e tenere in esclusiva i pezzi che ritiene migliori e cercare l’aiuto dei colleghi per le abitazioni che fatica a piazzare» ha spiegato Guglielmi.

E il mercato come va? «Per quanto possiamo osservare, la domanda è buona ed è del tutto simile al periodo pre-crisi – ha concluso Guglielmi –. La fascia lusso non ha smesso di correre. Forse il segmento degli affitti sta faticando di più, ma la prospettiva è che la domanda ritorni vivace».

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