Tramavano per sconfiggere con le
armi la "minaccia giudea": la Procura della Repubblica di
Sassari ha chiesto il rinvio a giudizio per otto persone,
estremisti di destra, individuati dagli agenti della Digos come
esponenti del gruppo neonazista e antisemita chiamato "Ordine
Ario Romano", attestato sulle piattaforme VKontatke e Whatsapp e
avente tra i suoi scopi l'incitamento alla discriminazione e
alla violenza per motivi razziali, aggravati dal negazionismo.
Le indagini condotte dagli specialisti di Sassari su input
dell'Ucigos si sono focalizzate sul fondatore del gruppo
neonazista, un 40enne sassarese che già in passato si era fatto
notare dalle forze dell'ordine per le sue condotte estremiste, e
hanno consentito di indentificare gli altri componenti,
residenti in varie zone d'Italia. In particolare, dagli
approfondimenti condotti su un account Vkontatke aperto e in uso
al promotore del gruppo, è emerso che il 40enne era impegnato,
insieme a un amico di Tempio Pausania, in una costante opera di
diffusione di messaggi apologetici della figura di Adolf Hitler
e di stampo marcatamente antisemita.
Non mancavano aperti incitamenti alla violenza nei confronti
degli ebrei, nonché veri e propri elenchi di cognomi di origine
ebraica "in modo da poterli facilmente individuare" e
l'indicazione di caratteristiche somatiche e antropologiche che
avrebbero dovuto comprovare l'appartenenza alla "razza ebraica".
Tutto accompagnato da evidenti approcci negazionisti
dell'Olocausto.
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