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mercoledì 3 febbraio 2021

AVM/ACTV, LA DISDETTA DEGLI ACCORDI DI 2° LIVELLO È SOLO «UNA PROVOCAZIONE»? IL DIRETTORE SENO DÀ L'ULTIMATUM: RISORSE PUBBLICHE ENTRO IL 31 MARZO

La disdetta degli accordi di secondo livello con i lavoratori di ACTV? Una «provocazione» verso gli enti pubblici, per attirare la loro attenzione e veedere se smuovono risorse entro il 31 marzo. Ha risposto così, l'ingegner Giovanni Seno -direttore generale di AVM/ACTV- alla V commissione consiliare permanente del Comune di Chioggia, convocata dal presidente Beniamino Boscolo per conoscere nel dettaglio le prospettive dell'azienda di trasporto pubblico locale, dopo la ventilata disdetta degli atti integrativi: alla seduta online hanno partecipato, tra gli altri, anche la consigliera di ACTV Eliana Cappuzzo, l'assessore alle società partecipate Daniele Stecco e la nuova dirigente dei Servizi Finanziari del Comune, Stefania Pascolo.
Se entro la fine di marzo -è la sostanza del discorso di Seno- non arrivano i rimanenti due terzi dei 30 milioni di ristoro promessi dal governo centrale («Regione e Città Metropolitana hanno già fatto la propria parte», ha detto l'ingegnere), allora la holding darà costo a quanto già paventato, ovvero la cessazione di tutti gli istituti economico-normativi previsti dagli accordi di secondo livello. In tal caso, la disciplina del rapporto di lavoro sarà regolata solo dal contratto nazionale di riferimento. Comunque AVM, onde favorire il dialogo, dal 1° aprile erogherà in via unilaterale ai dipendenti un importo corrispondente al 10% rispetto alle indennità spettanti a ciascuno in precedenza.
L'ipotesi estrema, secondo l'azienda, è dovuta alla prevista rottura di cassa per il mese di giugno, data dopo la quale non sarà garantita la copertura dei costi odierni, in specie la spesa corrente per il personale. Il toccasana, naturalmente, sarebbe il ritorno dei turisti a Venezia: il trasporto pubblico lagunare e di terraferma, va da sé, non funziona come quello di altre città, essendo assai forte l'incidenza del turismo. Il piano esposto da AVM passa dal mantenere il carattere pubblico e partecipato dell'impresa, con gestione in-house: per continuare con queste condizioni occorre godere di nuovi introiti, dal momento che l'afflusso dei turisti consentiva anche l'arruolamento di dipendenti stagionali.
Dal canto suo l'assemblea odierna ha dato mandato al presidente Boscolo di promuovere un ordine del giorno, che sarà presentato alla prossima seduta del consiglio comunale di Chioggia: nel documento si impegna l'amministrazione a mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché la flessibilità chiesta dalla holding venga messa in discussione e non ricada solo sui lavoratori (in buona parte chioggiotti) con penalizzazione degli stipendi. Inoltre, l'ordine del giorno impegna il Comune a contribuire attivamente -assiene agli enti sovraordinati- a reperire i fondi necessari al trasporto pubblico locale, e a sollecitare il governo verso future iniezioni di liquidità in previsione della ripartenza a regime. Conclude Beniamino Boscolo: «Mi sono sentito in dovere di convocare i vertici aziendali affinché spiegassero direttamente come stanno le cose. Al proposito, essprimo solidarietà ai tanti lavoratori e concittadini coinvolti dalla questione».

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